Solo negli Stati Uniti sono oltre 2 milioni le persone che soffrono di ludopatia, una dipendenza che troppo spesso viene sottovalutata e classificata come una semplice debolezza o un vizio, al pari di quello che possiamo avere nei confronti di un cibo che ci piace particolarmente.
In realtà, gli effetti e l’impatto che la ludopatia può avere sulla situazione economica di un individuo e anche sui suoi rapporti personali sono molto più ampi di quanto si potrebbe immaginare. E soprattutto, è molto difficile smettere di giocare, soprattutto da soli e senza l’aiuto di qualcuno, anche dopo aver capito che è arrivato il momento di controllare il nostro rapporto con il tavolo verde. È qui che entra in gioco l'importanza del gioco responsabile, un approccio che incoraggia i giocatori a stabilire limiti di tempo e budget, promuovendo così un'esperienza di gioco più sana e sostenibile.
Cerchiamo di capire quindi quando sono presenti i tratti tipici della dipendenza dal gioco e come uscire dalla ludopatia.
La dipendenza dal gioco d'azzardo: cos’è e come si manifesta
Iniziamo dalle definizioni e vediamo quando ci troviamo effettivamente davanti a una ludopatia e quali sono i segnali d’allarme che non dovremmo mai sottovalutare.
La portata di questa malattia è molto ampia e provoca conseguenze anche al di fuori del tavolo verde, come vedremo meglio tra poco. Ecco una lista dei comportamenti più frequenti quando ci troviamo di fronta a un fenomeno di ludopia:
- Necessità di giocare d’azzardo in diversi momenti della giornata, anche quando siamo al lavoro, con la nostra famiglia o gli amici;
- Impossibilità di controllare il proprio impulso di gioco;
- Stato d’animo irritato o ansioso quando non riusciamo a giocare;
- Minimizzazione del nostro desiderio di gioco di fronte agli altri e a noi stessi, facendolo passare per un semplice capriccio del momento;
- Graduale abbandono delle relazioni sociali per dedicare tempo al tavolo verde;
- Tendenza a nascondere agli altri il nostro rapporto con il gioco;
- Nei casi più gravi, furto di denaro per poter continuare il gioco.
Come possiamo vedere, si tratta di una serie eterogenea di comportamenti che comprendono anche sintomi leggeri. In altri termini, non è necessario trascorrere tutta la giornata al tavolo verde per essere qualificato come soggetto dipendente dal gioco.
Riconoscere la necessità del cambiamento
I metodi per smettere di giocare sono diversi, ma tutti hanno una base di partenza in comune: ammettere il problema.
Oltre che una base di inizio comune si tratta, allo stesso tempo, dello step più difficile da superare per un motivo semplice: più o meno inconsciamente, sappiamo che ammettere di avere un problema ci porterà allo step successivo, ovvero affrontarlo. Occorrerà contare sull’aiuto di persone o associazioni che possano supportarci e di mettere a dura prova la nostra forza di volontà e la nostra determinazione.
Quando si tratta di ludopatia come uscirne da soli è una delle domande più frequenti che ci poniamo. In realtà, dovremmo riproporre la domanda chiedendoci perché non chiedere un aiuto esterno. A volte ci sentiamo in grado di combattere da soli contro i nostri demoni interiori, senza considerare le conseguenze che potrebbe avere una lotta in solitaria. Dopotutto, perché rendere le cose più complicate di quanto già non lo siano?
Riconoscere di avere un problema e di doverlo affrontare richiede una motivazione forte, soprattutto quando si tratta di dipendenza. E quale motivazione migliore se non quella di riprendere in mano il controllo della nostra vita, della nostra autonomia economica e delle relazioni sociali e affettive?
Ricerca di aiuto e supporto professionale
Fino a qualche anno fa parlare della dipenda dal gioco era molto difficile. La ludopatia era spesso considerata la conseguenza di avidità, immoralità o addirittura poca forza di volontà. Oggi per fortuna questi falsi miti sono stati sfatati e anzi, la vera natura della ludopatia è stata certificata a livello medico.
Ed è proprio a livello medicale che è possibile ottenere il miglior supporto per smettere di giocare. I principali aiuti esterni che possiamo individuare sono due: da una parte c’è la terapia o la consulenza con un professionista specializzato in dipendenza (meglio ancora se ludopatia), dall’altra c’è la partecipazione a gruppi di supporto.
Una delle terapie più efficaci è considerata quella cognitiva e comportamentale, che aiuta il giocatore a modificare i propri comportamenti grazie a un processo di razionalizzazione delle proprie azioni, che mira a isolare il problema per poi analizzarlo in maniera distaccata.
Anche i gruppi di supporto sono molto utili, dato che condividere la nostra esperienza implica innanzitutto parlarne: l’esternalizzazione è un primo passo verso la presa di coscienza di un comportamento, che ci consente una maggiore razionalizzazione e quindi una migliore capacità di affrontare il problema. Inoltre, condividere emozioni, paure e difficoltà è un aiuto importante per sentirsi meno soli.
Infine, non vanno dimenticate le linee di assistenza che vengono messe a disposizione sia dagli enti governativi che dagli stessi operatori del gioco d’azzardo. Si tratta di linee telefoniche che possono poi tramutarsi in reindirizzamenti verso le sedi locali delle varie associazioni preposte allo scopo e che, il più delle volte, offrono un supporto gratuito su come uscire dalla ludopatia.
Costruire una rete solidale attorno a sé
Tra le soluzioni su come smettere di giocare alle slot o altri giochi da casinò, c’è anche quella di costruire attorno a sé una rete solidale.
Anche in questo caso, il primo passo è parlare del proprio problema agli altri. Non a tutti però, perché a volte rivolgersi alle persone sbagliate può provocare l’effetto opposto, quindi portarci a chiuderci in noi stessi senza voler cercare ulteriore aiuto. Dobbiamo essere in grado di rivolgerci a quei familiari e amici che possono effettivamente aiutarci nella nostra lotta, anche solo con la loro vicinanza affettiva e il loro sostegno morale. Non occorre quindi che siano psicologi o psicoteraputi riconosciuti!
In alcuni casi ad esempio potremmo chiedere di affrontare il tavolo verde in compagnia, proprio per condividere la nostra esperienza e guardarla con occhi diversi. Spiegare, mentre siamo seduti a un tavolo di poker o davanti a una slot, cosa ci porta a voler continuare a scommettere più ridimensionare di molto il nostro desiderio di gioco.
Identificare i fattori scatenanti e le situazioni ad alto rischio
Anche se la maggior parte di coloro che giocano nei casinò online o terrestri non soffrono di ludopatie, ci sono delle situazioni considerate ad alto rischio, che possono cioè facilitare l’insorgere di queste dipendenze. Ecco alcuni esempi:
- Gli uomini sono più soggetti rispetto alle donne al rischio di ludopatie;
- Avere difficoltà economiche può facilitare la ricerca di soluzioni tramite il tavolo verde;
- Disturbi mentali come l’ansia, la depressione, disturbi di personalità, bipolarismo possono facilitare l’insorgere di ludopatie;
- Influenze esterne, come amici o familiari che soffrono a loro volta di ludopatie.
In questi casi, il giocatore dovrebbe avere un occhio di attenzione in più dato che le probabilità di sviluppare una dipendenza sono più elevate rispetto al resto dei giocatori. Monitorare il tempo che trascorriamo al tavolo da gioco o il budget che vi dedichiamo possono essere due strategie semplici ma molto efficaci di prevenzione.
Attuazione di strategie pratiche per fermare il gioco d'azzardo
Tra i vari aiuti su come uscire dalla ludopatia, c’è anche la possibilità di avvalersi di sistemi predisposti dagli stessi operatori che offrono i servizi di gioco. Due sono in particolare i servizi di cui il giocatore online può disporre:
- L’autoesclusione e l’autolimitazione dai casinò online che riguardano, rispettivamente, l’attività di gambling e il limite massimo di puntata e/o di perdita la gioco;
- Il blocco di siti e app di gioco d'azzardo online
Rimane ovviamente la necessità di gestire il proprio budget nella maniera migliore possibile, ovvero limitando gradualmente e costantemente quanto investiamo nel gioco.
Trovare alternative sane al gioco
Distrarsi e pensare ad altro: ecco un’altro modo per uscire dal tunnel della dipendenza e che ci suggerisce come smettere di giocare per sempre. In generale, è importante cercare di trovare un equilibrio interiore, controllando eventuali stati di ansia o di depressione che sono, molto spesso, la causa scatenante della ludopatia.
Ecco alcune delle attività che possono essere un valido aiuto per ritrovare un sano equilibrio con se stessi:
- Dedicarsi all’attività fisica. Non occorre diventare maratoneti, è sufficiente allenare il corpo e la mente, alternando magari sport e passeggiate più tranquille;
- Intraprendere nuove attività ed hobby, magari in compagnia di amici o cogliendo l’opportunità per conoscere nuove persone;
- Iniziare percorsi di meditazione, come lo yoga, che sono un valido aiuto per ritrovare l'equilibrio interiore e allentare le tensioni spesso causa delle dipendenze di ogni tipo.
- Dedicarsi all’attività fisica. Non occorre diventare maratoneti, è sufficiente allenare il corpo e la mente, alternando magari sport e passeggiate più tranquille;
- Intraprendere nuove attività ed hobby, magari in compagnia di amici o cogliendo l’opportunità per conoscere nuove persone;
- Iniziare percorsi di meditazione, come lo yoga, che sono un valido aiuto per ritrovare l'equilibrio interiore e allentare le tensioni spesso causa delle dipendenze di ogni tipo.
Come affrontare le ricadute
Quando si tratta di ludopatia come uscirne da soli richiede anche un atteggiamento realistico. Questo vuol dire essere consapevoli del fatto che le ricadute sono un evento non certo, ma probabile. Dobbiamo quindi essere pronti sia a fronteggiare determinate tentazioni, ma anche a saper reagire nel modo giusto nel caso ci troviamo di fronte al tavolo verde.
Riguardo il primo aspetto, per evitare di ricadere potremmo prendere alcuni accorgimenti, tra cui:
- Posticipare il più possibile il ritorno al gioco, trovando ogni tipo di scusa o impegni possibili;
- Evitare di rimanere da soli;
- Pensare alle conseguenze di quello che può accadere se cediamo alla tentazione;
- Contattare amici o familiari io il nostro terapista per un supporto immediato.
Se dovessimo trovarci di nuovo a giocare, non dobbiamo assumere un atteggiamento né di vittimismo né di colpevolizzazione. La ricaduta fa parte del percorso di recupero. L’obiettivo è avere meno ricadute possibili lungo archi temporali sempre più ampi.
Creazione di un piano di recupero a lungo termine
Oltre che nel breve periodo, per superare eventuali dipendenze dal gioco occorre programmare un piano nel lungo periodo, costellato di piccoli step intermedi. Ecco come procedere pee non rischiare di mandare tutto all’aria in poco tempo:
- Stabilisci degli obiettivi realistici, senza pensare di liberarti di una ludopatia in due giorni;
- Monitora i progressi che ottieni e per ogni miglioramento sii fiero di te stesso. Puoi anche approfittarne per festeggiare con gli amici o concedendosi uno sfizio a tavola o un regalo;
- Non dimenticare mai il tuo obiettivo: una vita senza ludopatie.
Aiutare gli altri a superare la dipendenza dal gioco d'azzardo
Anche per chi ha un amico o un familiare che soffre di ludopatia può essere difficile dare il proprio supporto. Contrastanti infatti potrebbero essere i sentimenti che proviamo e che possono passare da momenti di rabbia ad altri di sconforto. Non bisogna mai dimenticare però che è l’altra persona a soffrire di una dipendenza su cui, purtroppo, è molto difficile esercitare un controllo.
Mettiamo quindi da parte atteggiamenti critici ed evitiamo di imporre la nostra volontà sugli altri. Facciamo il possibile per mantenere un dialogo aperto, sincero e onesto, attraverso cui possiamo dare sostegno alla persona in difficoltà.
Conclusione
La ludopatia è un problema che può coinvolgere chiunque, indipendentemente dal proprio stato sociale, dalle possibilità economiche e dal livello culturale. Si tratta di una disturbo “democratico”, da questo punto di vista. A prova di quanto affermato, va per esempio sfatato un falso mito in base al quale chi dispone di elevate capacità economiche non potrebbe soffrire di dipendenza dal gioco.
Capire e, soprattutto, ammettere di avere un problema di dipendenza dal gioco è il primo passo per capire come smettere di giocare d’azzardo. La difficoltà maggiore sta nell’ammettere di avere una dipendenza e, successivamente, agire per risolvere il problema. Per trovare una motivazione ancora più forte, oltre a rivolgersi alle persone che possono darci un sostegno, basti pensare a com’era la nostra vita prima di entrare nel vortice della dipendenza. Tornare a quei tempi è possibile: basta volerlo, nonostante il tempo e l’impegno necessari potrebbero essere non da poco.